Palazzo dei Gran Maestri dei cavalieri di Rodi (Grecia)
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Nel 1306 Foulques de Villaret, Gran Maestro francese dell’ordine di San Giovanni, acquistò Rodi dall’ammiraglio genovese Vignolo de’Vignoli, governatore dell’isola. Tre anni più tardi i cavalieri dell’ordine, entrarono a Rodi, fondando uno stato autonomo.
L’ASSEDIO E LA VITTORIA DI SOLIMANO IL MAGNIFICO – Per oltre due secoli, Rodi fu un bastione cristiano al largo delle coste turche, sotto il dominio dei cavalieri gerosolimitani, come erano generalmente chiamati gli appartene ...
nti all’ordine dell’Ospedale di San Giovanni a Gerusalemme. Nel 1522 Solimano il Magnifico, sultano dell’impero turco – ottomano, strinse d’assedio l’isola finchè, il giorno di capodanno del 1523, i difesori furono costretti a capitolare. Solo pochi cavalieri e abitanti sopravvissero. Il palazzo del gRan maestro, che era stato il centro nevralgico della difesa, nei secoli successivi fu usato come caserma, centro amministrativo e deposito d’armi, cadendo sempre di più in degrado.
Nel 1856 un fulmine causò l’esplosione della polveriera sistemata nella “chiesa di San Giovanni”, che sorgeva proprio accanto all’ingresso principale del palazzo. La chiesa andò completamente distrutta, e anche molte parti del palazzo furono pesantemente danneggiate. Il riscatto venne con la conquista italiana di Rodi, nel 1912. nei trent’anni dell’amministrazione italiana (durata fino al 1943), il palazzo venne ricostruito, per quanto possibile fedele all’originale, per diretto interessamento del re Vittorio Emanuele III. Particolare cura fu prestata al restauro del portone principale e delle poderose torri che affiancano l’edificio.
ANTICHI MOSAICI GRECI – Il palazzo, dopo il restauro, è stato adibito a sede mussale. Vi sono custodite testimonianze della storia di Rodi nell’antichità e nel medioevo, ordinate in due interessanti collezioni; ma soprattutto vi sono sistemati vari mosaici d’età romana, provenienti per la maggior parte dall’isola di Kos. Di eccezionale bellezza è il mosaico nella “sala della Medusa”, che raffigura la donna dai capelli di serpe. Eccezionale è la raffigurazione del viso della Gorgonie, la creatura mitologica che incuteva un tale orrore da restare pietrificati al solo guardarla.