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Castello Svevo di Gravina (Italia)

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I resti del castello di Gravina si trovano sul dorso di un colle a 450 metri sul livello del mare, a circa un chilometro dal centro abitato, lungo la strada che porta a Spinazzola.
Il mastio fu costruito tra il 1224 e il 1231 dall'architetto fiorentino Fuccio per conto dell'imperatore Federico II, e doveva essere un casino di caccia con annesso parco ornitologico e lago artificiale.

Il castello di Gravina, insieme alla domus di Foggia, ai castelli di Lucera e Castel del Monte, risulta esser ... e uno degli edifici federiciani eretti ex novo. La sua struttura è a pianta rettangolare di circa 58 x 30 metri, circondata da un muro alto 3 metri. È disposto su due livelli: il piano superiore era adibito alla residenza dell'imperatore e la corte era illuminata da ampie finestre, il piano inferiore era destinato a stalle, alloggi della servitù e magazzini e presenta in alcuni punti strette finestre. Si dice che una stanza del castello fosse destinata ad ospitare i falchi dell'imperatore.

Per la costruzione del castello fu utilizzato il tipico tufo "mazzarese" del luogo, le pietre furono usate solo per le basi, i pilastri e le scale. Il corpo principale del maniero si estendeva su tre lati del rettangolo e presentava al centro un ampio cortile rettangolare. Il palazzo era accessibile già nel 1227, tanto che Federico II vi soggiornò per la prima volta quell'anno. La domus di Gravina può senza dubbio essere considerata una delle loca solaciorum, che Federico preferiva e in cui risiedeva spesso con la sua corte, inoltre l'imperatore la destinava ad ospitare le adunanze della Curia due volte l'anno, in maggio e novembre. generale durante il quale i carnefici delle province rendevano conto del loro lavoro.

Purtroppo il grave stato di abbandono protrattosi per secoli, unitamente ad un sistematico spogliamento dei fregi architettonici e degli elementi lapidei che decoravano l'edificio, ha determinato un progressivo degrado. Il castello subì gravi danni a causa del terremoto del 1456 e forse da quella data rimase parzialmente disabitato. A partire dal 600 il castello fu abbandonato ad un lento e progressivo declino, tanto da essere adibito a cava da cui prelevare materiale edilizio; la quasi completa distruzione fu forse dovuta ad un violento temporale del 1687.

Il castello appartenne alla famiglia Orsini fino al 1806 quando passò alla famiglia Pomarici Santomasi che lo donò alla città. Solo di recente le attività di scavo e restauro hanno restituito parte dell'antico splendore all'edificio, che sarà inserito nel Parco Archeologico di Gravina.

Alcune immagini del castello

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Informazioni utili

Latitudine: 40.8336779
Longitudine: 16.4201145
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