Rocca di Angera (Italia)
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La Rocca Borromea di Angera sorge nelle prossimità di Angera e domina l'estremità meridionale del Lago Maggiore. Nelle sale storiche della rocca sono presenti affreschi, tele e decorazioni originarie. All'interno della rocca è ospitato il Museo della bambola e del giocattolo.
Originariamente di proprietà degli arcivescovi di Milano,[1] la rocca comprende una serie di edifici, eretti in tempi diversi tra l'XI e il XVII secolo.
Al nucleo più antico, di epoca non posteriore al periodo lo ...
ngobardo, appartiene la torre quadrata situata nella porzione ovest della rocca. I primi ampliamenti di questa primitiva struttura vennero intrapresi nei decenni a cavallo tra il Duecento e il Trecento.[1]
Dopo esser stata concessa da Clemente VI alla famiglia di Bernabò Visconti (1350), la rocca divenne definitivamente proprietà dei Borromeo.[1]
Nei secoli XX e XXI, la Rocca di Angera si è progressivamente trasformata in un vero e proprio “Centro d'Interpretazione del Medioevo” rivolto agli appassionati, alle famiglie e al pubblico scolastico. Ultimo passo di questo progressivo percorso è stato rappresentato dal progetto sulla realizzazione e sul ripristino dei giardini medievali. Per far questo è stato condotto un meticoloso studio sui codici e sui documenti dell'epoca che hanno portato prima alla realizzazione di una mostra temporanea su tre principali tipologie di giardini, Il Giardino dei Principi, Il Verziere e Il Giardino delle Erbe Piccole, poi alla realizzazione degli stessi nella grande spianata che si affaccia verso il Lago Maggiore. All'esterno della Rocca i maestri giardinieri di casa Borromeo, hanno dunque dato il via alla realizzazione di un progetto che, con la gradualità richiesta da un'iniziativa di questa complessità, ha portato e porterà, anno dopo anno, ad aggiungere e completare quanto descritto da quegli antichi codici. A ridosso dell’antica chiesetta della rocca di Angera hanno già messo radice molte specie arbustive descritte dagli antichi maestri: piante medicamentose accanto ad altre ornamentali, coltivate secondo regole e geometrie precise, tutto per ricreare in terra – come era prescritto un tempo – l'idea del “perduto paradiso”.
[Fonte: Wikipedia]